MITO DELLA CAVERNA

 

Il mito della caverna:

unione del pensiero metafisico (la dottrina dell'essere), gnoseologica (teoria della conoscenza), etico politica (ruolo del filosofo nella società).





Secondo questo mito gli uomini sono prigionieri incatenati fin dalla nascita in una caverna costretti a guardare verso la parete, con le spalle all'entrata .

Dietro di loro c'è un muro basso e dietro ad esso c'è un fuoco.

Altri uomini portano oggetti in legno rappresentanti qualcosa e li alzano sopra il muretto e i prigionieri vedono le ombre .

Se uno di loro dovesse liberarsi e guardare verso la luce sarebbe accecato e riterrebbe ancora che la realtà siano le ombre e il rimedio sarebbe di adattarsi alla nuova luce , guardare le cose prima del riflesso dell'acqua e poi propriamente; e solo alla fine guardare il sole.

 Dopo essersi adattato non vorrebbe tornare nell'oscurità della caverna e non verrebbe preso sul serio da coloro che credono che le ombre siano la realtà ma la sua coscienza lo porta a rientrare nella caverna per salvare i suoi compagni .

significato:

è un'allegoria della formazione del filosofo e del destino a lui riservato nella società corrotta.

La caverna =nostro mondo sensibile , in cui gli uomini sono schiavi dell'ignoranza.

Prigioniero=faticoso tragitto educativo del filosofo passando per: 

-apparenze cioè i riflessi nell'acqua 

-studio matematico cioè astri e stelle 

-conoscenza del bello, giusto e bene cioè il sole


Inoltre ci insegna che la filosofia anche se in disaccordo con l'opinione comune non deve allontanarsi dalla vita civile e politica ma deve puntare al trionfo della giustizia anche a costo del fraintendimento e della derisione.




 


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